Una fiaba invernale.

Sono veramente soddisfatto della mia biblioteca comunale. Dopo alcuni anni di latitanza sono tornato a frequentarla più assiduamente. Il mio ritorno è stato accolto da alcune simpatiche sorprese, che mi hanno fatto aggirare per la biblioteca per un buon quarto d’ora sussurrando: “Uau, che figata.” E hanno richiesto l’intervento dei bibliotecari per interfacciarmi alle nuove postazioni. Direttamente dal futuro sono state installate delle torrette per l’autoprestito. Praticamente fai tutto tu, come le casse automatiche al supermercato. Mentre mi aggiravo meravigliato nell’antico palazzo nobiliare, ho notato anche altro. Le nuove proposte. E sono stato colpito dalla copertina di un piccolo libro bianco. Siccome i libri li scelgo in base alla copertina, l’ho subito preso dalla mia postazione di autoprestito. Ad attirare la mia attenzione era stato un curioso disegno: un gruppo di allampanati signori coperti da lunghi cappotti e da colorate maschere d’uccello.

A casa quella sera, nel caldo del mio letto, ho scoperto che cos’era. Un piccolo libretto, scritto da un americano, di professione (udite udite) poeta.

Alla sua prima prova romanzesca Shane Jones racconta una storia, con la grazia di una piccola fiaba invernale. Come nella regina dal cuore di ghiaccio, il freddo è protagonista e avvolge le fragili esistenze di un villaggio, come quelli che si trovano nei libri per bambini. Da qualche parte, lontano lontano. Nel piccolo paese ci sono falegnami, cacciatori, boscaioli, apicoltori, papà, mamme, bambini che fanno volare gli aquiloni. E piloti di aerostato. O almeno c’erano, perché un uomo misterioso di nome Febbraio ha deciso che l’inverno non finisca mai e la primavera non arrivi più. Quando un gruppo di persone chiamate La Soluzione decide che è giunto il momento di ribellarsi, la gente comincia a morire. A cominciare dai bambini. Che scompaiono la notte, lasciandosi dietro una finestra aperta e un pugno di neve. E’ la storia della lotta del piccolo villaggio contro il gelo di Febbraio.

Jones si definisce poeta, e il suo racconto è prosa lirica, brevissimi scorci, attimi, riprese cinematografiche. Sezioni che non durano più di qualche pagina. Ognuna autosufficiente e allo stesso tempo legata alle altre nella narrazione. “Io sono Febbraio” (ISBN, pp. 176, euro 13,50 ) è un piccolo gioiello, qualcosa che non si vede spesso da queste parti. Un dolcetto dal sapore delicato proveniente da qualche esotico paese. Non è un pesante antiromanzo simbolista sovraccarico di significati. Ricorda di più il poemetto allegorico medioevale, per la semplicità con cui si realizzano le allusioni e le metafore. Possiede una grazia particolare nelle sue forme che sembrano appena sbozzate. Unisce le possibilità espressive della lirica moderna al paesaggio tipico delle fiabe. Un aura di delicatezza e grazia circondano il libro, è una sensazione che proviene dal ricordo degli aquiloni che non volano più, dalla menta usata per difendersi dal freddo. Mentre siamo avvolti dal profumo del fumo e del miele, l’autore ci trascina fino all’orlo della disperazione di Thomas Lowe padre e marito, ci mostra cadaveri congelati, corpi impagliati. Cavalli ricoperti e uccisi dal muschio che si arrampica sui loro corpi e li soffoca. Ma tutto questo con incredibile dolcezza, come se stesse raccontando una storia a un bambino, prima di andare a dormire.

Questo libro è una piccola perla della letteratura contemporanea, un’esperienza di lettura strana, per chi non è abituato a leggere poesia, ma che nella forma di romanzo è accessibile a tutti. Non bisogna aver studiato il futurismo, ma basta aver letto qualche fumetto, per capire e apprezzare il gioco dell’autore con la grandezza e lo spessore dei caratteri, l’impaginazione o il numero degli a capo. E’ proprio il tesoro che trovi per caso arando un campo. In mezzo alle altre moderne proposte della tua biblioteca.

Come un piccolo intarsio d’argento su un portagioie, l’allusione metaletteraria decora tutto il racconto. E’ la chiave dell’allegoria, ma non l’appesantisce o la prosciuga di tutti gli altri significati. E’ un libro da leggere un giorno da soli, d’inverno nel proprio letto, mentre fuori nevica. E’ un libro che si legge in una notte, e parla del piacere di raccontare storie e del perché si raccontano le storie d’inverno. Mentre si aspetta la primavera.

9 commenti

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9 risposte a “Una fiaba invernale.

  1. Noemi

    Incuriosita dalla copertina e dalla tua recensione.. sono andata a cercare il libro nella mia biblioteca comunale, che non ha delle fighissime torrette per l’autoprestito, ma ha delle Simpaticissime bibliotecarie che ti trattano con sufficienza perché non sai qual è lo scaffale in cui si ritirano i libri richiesti su prenotazione!!

    Intanto.. non è un caso che questa copertina ti abbia colpito!! La collana Special Books di ISBN ha vinto l’European Design Award del 2011 per le migliori copertine.

    Per cause di Forza Maggiore ho dovuto leggere il libro in una giornata di Primavera inoltrata.. ma la cosa non mi è affatto dispiaciuta!!
    Come hai scritto tu: delicatezza e grazia, fino all’orlo della disperazione.
    Scenari inquietanti trasmessi con leggera poeticità: qui sta la potenza del testo. Far scivolare quasi inosservato del piombo su per il torace, fino a farlo colare dalla bocca di un personaggio con tanta leggerezza non è da tutti!!
    Storia triste, di certo aperta alla speranza, ma con una scia di innegabile malinconia, che neppure il finale riesce a cancellare.

    Ottimo consiglio-lettura!! 😉

  2. Eleonora

    lieta di vedere che si conserva memoria del caro Mr. Wednesday, mi spiace di non poter essere altrettanto profonda nei commenti come voi, Febbraio è un’ottima esasperazione della follia, la speranza di un lieto fine e la forza di continuare a volare…

    P. S. Probabilmente l’avrai già letto ma sarei curiosa di sapere un tuo parere in merito al libro “American Gods” di Neil Gaiman!

    • Non esageriamo con la profondità 😉 e…no! non ho letto il libro, l’ho adocchiato ma l’ho lasciato in libreria. Lo leggerò!

      p.s. ora farò una figuraccia galattica (continua a leggere i miei articoli lo stesso, ti prego)…chi diavolo è Mr.Wednesday? Non ne ho affatto tenuto memoria 🙂

      • Eleonora

        Se ti dico chi è ti svelo tutto il mistero del libro! Certo che continuerò a leggere i tuoi articoli, anche perchè ho visto che ci sono alcuni libri che dovrei preparare per un esame, così posso fare un confronto!

  3. Pingback: Vento di amore e follia. | Muninn

  4. Bellissimo racconto, giusto per fine inverno!

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