Lago delle Tempeste, il posto più tranquillo al mondo.

Da qualche settimana le stazioni della metropolitana di Milano sono tappezzate di giganteschi manifesti in bianco e nero. Fanno parte della campagna organizzata dall’autorità turistica finlandese per promuovere i viaggi nel loro paese. Proprio di fianco all’uscita della stazione di Duomo c’è una donna che si rilassa sugli scogli mentre il mare è in tempesta e c’è un uomo che limona con un orso (o un’orsa? non possiamo saperlo…). Probabilmente, al passante che arrivava in quel momento alla fermata, sarà venuta una gran voglia di andare in Finlandia a limonare con gli orsi in mezzo ai boschi (o le orse, ribadisco). Voglia enormemente accresciuta nel caso il domicilio sia in uno meravigliosi quartieri delle periferie milanesi. Il pendolare, ritornato a casa, avrà certamente cercato sull’internet qualche notizia: il sole di mezzanotte, i laghi, la casa di Babbo Natale a Rovaniemi. A questo punto il nostro amico, constatata l’impossibilità di fare un viaggio in Finlandia perché costa troppo e quest’anno le ferie non gliele avrebbero date comunque, accantona i progetti a data da definire e si consola guardando dalla finestra se oltre la tangenziale per caso si vedono le montagne.

Un’alternativa economica, fino ad un certo punto perché Iperborea non è che costi poco, può essere facilmente trovata acquistando un libro di Arto Paasilinna. Dopo L’anno della lepre, non sapevo quale sarebbe stato il suo successivo libro che avrei letto. Inaspettatamente la mia amica Lucia mi prestò L’allegra apocalisse (Iperborea, pp. 315, euro 16) cavandomi d’impiccio. Dopo un po’ di libri seri o presunti tali, grandi classici rivelatisi un po’ noiosi, quello che ci voleva era proprio un libro di Paasilinna.

L’importante è non avere le idee confuse: i libri che meritano di essere ricordati non sono per forza roba seria. Se volete un libro leggero, divertente, originale e che magari riesca a farvi riflettere sull’umanità senza però lasciarvi il magone, siete serviti. Non è così scontato riuscire a scrivere un libro così.

Questa volta l’evento scatenante è un testamento: le ultime volontà di un Asser Toropainen, comunistone piromane quasi centenario, obbligano il nipote Eemeli a costruire una chiesa. Ed ecco, come quando si innesca una reazione nucleare a catena, la storia si avvia e niente potrà essere più in grado di fermarla. Attorno a questo tempio cominciano a vivere ecologisti sonnacchiosi, solidi carpentieri finnici e una serie di strani personaggi. Qualsiasi evento non sarà in grado di smuovere il destino di questa piccola e ostinata comunità dai suoi binari verso una felice tranquillità. La crisi economica, la Terza Guerra Mondiale, l’Apocalisse. Nulla scombussola più di tanto il villaggio autarchico di Lago delle Tempeste che si è formato attorno alla chiesa. Si raccolgono erbe aromatiche, si pesca nel lago, si cacciano le renne, si coltiva la segale.

Come al solito è pieno di orsi, alcuni vengono uccisi, ma ad uno va meglio. Su un tavolo operatorio improvvisato nella grande chiesa, subisce un’operazione di bypass coronarico. È qui che si scopre che gli orsi e i finlandesi alla fine non sono molto diversi all’interno e che hanno pressoché le stesse abitudini, soprattutto d’estate.

Uno dei segreti di questo libro è la descrizione delle attività manuali. Credo di aver già detto qualcosa al riguardo QUI e forse anche QUI. Mentre tutto il resto del mondo va in malora, New York viene sommersa dai rifiuti, San Pietroburgo salta in aria per colpa di un’esplosione nucleare, nel piccolo villaggio di Lago delle Tempeste si impara come si costruiscono le tradizionali chiese di legno finlandesi, come si pesca in un lago ghiacciato, si ha una sommaria introduzione della cucina tipica a base di patate, pesce e vodka. Si vede intagliare il legno con sapienza, si spiega con dovizia di particolari la tecnica di rotazione delle colture detta “debbio”. A qualcuno potrà sembrare noioso, ma queste descrizioni, se ben fatte, ispirano una fiducia nel sapere dell’uomo che va oltre il semplice esercizio della tecnica, ma diventa qualcosa di spirituale, di superiore. Nel villaggio utopistico inventato da Paasilinna tutto va sempre per il meglio. Bombe nucleari, immigrazione, guerra. È un libro che può venire solo dalle terre antiche aldilà dell’Elba, dove per spiegare l’assurdità della vita si parla col linguaggio dei sogni. Non è detto che sia realistico e che si possa fare in Via Palmanova come tra i boschi della Finlandia, ma certo non si fa peccato se si prova ad immaginare come sarebbe.

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6 risposte a “Lago delle Tempeste, il posto più tranquillo al mondo.

  1. Mi piace da morire Paasilinna!Questo libro non l’ho letto ma mi pare impossibile resistere a una copertina così!

  2. Direi che si “sente” che questo libro ti è piaciuto!! =D Io appena ho visto le pubblicità mi sono detto: “Ehi ma quello nella foto potrei essere io…”, ovviamente non l’orso, anche se non credo che vorrei limonare con un orso/a in Finlandia… Certo che è una terra che conosco poco e deve essere moooolto affascinante… Se ci andrò in vacanza un giorno non lo so, so che per quello che ne ho conosciuto tramite le tue recensioni deve essere una terra magica… e mi sento già incantato dalle tradizioni e dal lavoro manuale di cui hai descritto le descrizioni molto bene e con il giusto stile, quello che mi spinge a guardare Com’è fatto su DMAX!!! =)

    • Chissà…alla fine quella dei libri è la Finlandia di Paasilinna e non so fino a che punto corrisponda alla realtà…ma farci un giro per vedere se è così non sarebbe malaccio 😉

  3. L’aria che si respira in Finlandia non è così diversa dall’atmosfera creata da Arto se la guardi con i suoi stessi occhi. Sono una brutta persona, ho ignorato questa recensione fino ad ora 😦

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